Ore 11:30, Giorgia si trova in un supermercato per comprare una bottiglia di salsa di soia che le servirà per la sua prima cena etnica preparata in casa. Davanti allo scaffale la sua attenzione viene catturata da due prodotti simili che non conosce. Dopo una rapida occhiata ne sceglie uno e scarta l’altro.
Quali fattori hanno inciso sulla scelta? Perché Giorgia ha preferito proprio quel prodotto?
Lo sviluppo di dispositivi tecnologici e la nascita di nuove discipline, come il neuromarketing, permettono oggi di poter rispondere, almeno in parte, a queste domande.
“Il neuromarketing secondo la definizione del teorico olandese Ale Smidts, è lo studio del meccanismo cerebrale per comprendere il comportamento del consumatore al fine di migliorare le strategie di marketing.”
In questo scenario le neuroscienze vengono messe al servizio del marketing al fine di analizzare i processi inconsapevoli e irrazionali che avvengono nella mente del consumatore e che influiscono poi sulle decisioni di acquisto o sul coinvolgimento emotivo nei confronti di un brand.
Nel corso degli anni molti marchi come Coca-Cola, Google e Ferrero hanno investito su queste attività per poter perfezionare il proprio packaging, individuare gli interessi dei consumatori o semplicemente migliorare l’efficacia degli spot pubblicitari.
Oggi il neuromarketing viene considerato come la nuova frontiera della fidelizzazione, in quanto permette di individuare e analizzare i bisogni e i desideri dei consumatori per poterli poi soddisfare al meglio. Mettendoli in correlazione alle proprie credenze e vissuto.
Attraverso varie tecniche come l’analisi cerebrale e l’eye tracking è possibile individuare le zone dell’encefalo che si attivano di fronte ad un determinato stimolo o stabilire su quali punti si sofferma più a lungo il nostro sguardo.
Con queste informazioni è possibile tracciare il comportamento del cliente, analizzare le emozioni e prevedere le variabili che entrano in gioco quando effettuiamo un acquisto.
Il neuromarketing può essere dunque uno strumento prezioso per individuare le reazioni del consumatore di fronte ai vari stimoli. Una volta raccolti e analizzati questi dati è indispensabile combinarli con l’empatia, le competenze e la motivazione del personale creando la perfetta Customer Experience per soddisfare, ingaggiare e fidelizzare il cliente. Tracciando in questo modo nuove sfide e opportunità.
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